L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #68
| Autore | Croce, Benedetto | 
|---|---|
| Professione Autore | Intellettuale, filosofo, storico | 
| Editore | Laterza | 
| Luogo | Bari | 
| Data | 1950 | 
| Genere Testuale | Saggio | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 358 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 358 | 
| Parti Gold | 207-226 (20) | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Nessuna ingiuria, dunque;
ma è un fatto che, nel leggere il libro dell’austriaco, io ho pensato che la sua tesi è, in fondo, la stessa del recente discorso al Consiglio provinciale di Cuneo.
E questa coincidenza mi è parsa la più grave critica di quel discorso, del quale (pur concedendo le migliori intenzioni nell’oratore) è difficile disconoscere la non buona efficacia nei disordini di Torino e nel fermento che si è notato in altre parti d’Italia.
Ma, passando di pensiero in pensiero, io ho anche riflettuto che i giornali conservatori e liberali, indulgendo a un’enfasi rettorica certamente simpatica, vengono da un pezzo descrivendo un fatto che non esiste, e rischiano di crearlo (ossia di crearne le cattive conseguenze), a forza di descriverlo:
press’a poco come il Balzac, a furia di descrivere nei suoi romanzi ammobigliamenti di bric à brac, fece sorgere la moda del bric à brac, e non giovò certo al buon gusto moderno.
Il fatto, che non esiste, si compendia nella frase, che vorrebbe essere piena di senso profondo ed è insulsa:
— La guerra, la fanno i contadini.