Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #490
| Autore | Gadda, Carlo Emilio |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore |
| Editore | Garzanti |
| Luogo | Milano |
| Data | 1991 |
| Genere Testuale | Diario |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 149 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 |
| Parti Gold | 13-131 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Venimmo, verso le due, licenziati dalla cucina, io e Garbellotto, con un scialbo e falso saluto di Jais, il Verpflegungoffizier (architetto, graf, di Karlsruhe: ghiottone e bevitore, figura antipatica di egoista e di gesuita);
poi Brokowski rimase al posto nostro il re delle sbobbe. —
Più affettuoso fu il saluto e il congedo dai nostri bravi cucinieri; fra cui Marchionni Giov. di Brescia, abitante a Desenzano; e Pastori Alfonso (cuoco dei conti Caccia Domignoni.
— Piazza S. Ambrogio, Milano), che era cuoco alla mensa del Comando 8.° Fanteria, dove io fui nel 1916, al Tonale. —
Poi andammo a subire la perquisizione, che per molti fu minuziosa;
vennero spogliati nudi e tutte le loro cose furono rovistate;
la roba scritta fu sequestrata. —