Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #487
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Ma, verso le nove, venne l’ordine dell’improvvisa partenza:
noi ufficiali di cucina preparammo l’ultima «sbobba»;
io feci il mio bagaglio, piuttosto voluminoso anche per i viveri ricevuti, e che mi dà parecchio a pensare nei trasbordi. —
Venimmo, verso le due, licenziati dalla cucina, io e Garbellotto, con un scialbo e falso saluto di Jais, il Verpflegungoffizier (architetto, graf, di Karlsruhe: ghiottone e bevitore, figura antipatica di egoista e di gesuita);
poi Brokowski rimase al posto nostro il re delle sbobbe. —
Più affettuoso fu il saluto e il congedo dai nostri bravi cucinieri; fra cui Marchionni Giov. di Brescia, abitante a Desenzano; e Pastori Alfonso (cuoco dei conti Caccia Domignoni.
— Piazza S. Ambrogio, Milano), che era cuoco alla mensa del Comando 8.° Fanteria, dove io fui nel 1916, al Tonale. —