Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #231
| Autore | |
|---|---|
| Professione Autore | |
| Editore | Bollati Boringhieri |
| Luogo | Torino |
| Data | 2000 |
| Genere Testuale | Lettere |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 528 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 528 |
| Parti Gold | 401-520 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 3/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Ed ora, sono a riposarmi nel far niente più delizioso e più noioso che vi sia.
Spero di essere rimpatriato entro pochi mesi e forse, non potendo tornare sul fronte, domanderò di far parte della missione militare francese in Italia.
Se Ella potesse dirmi se questa missione esiste sempre; dove risiede e come è composta (sempre censura permettendo) mi farebbe un vero favore Da Sigmundsherberg (Austria) A Milano 15 ottobre 1918
Dello scambio dei prigionieri non se ne parla affatto; della famosa conferenza di Berna non se ne seppe nulla:
in Italia non fu neppure comunicato che il Isvizzera si erano adunati i plenipotenziari Italo-Austriaci Qui invece ne fu data ampia comunicazione, e si seppe che l’Austria, come già l’anno scorso — avrebbe fatto di tutto, per ottenere lo scambio dei prigionieri validi che avessero molti mesi di cattività.
Ma ormai tutto deve esser abortito e per colpa di chi è facile immaginarlo:
ritorneremo, ma forse qualcuno dei nostri grandi papaveri avrà a pentirsi di aver abbandonato, trascurato quei prigionieri che hanno compiuto degnamente il proprio dovere: