Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #46
| Autore | |
|---|---|
| Professione Autore | |
| Editore | Bollati Boringhieri | 
| Luogo | Torino | 
| Data | 2000 | 
| Genere Testuale | Lettere | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 528 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 528 | 
| Parti Gold | 401-520 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 3/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Lo scorso anno, ed in questo fino a maggio, avevamo solo 7 medici per circa ventimila soldati prigionieri.
Ora che questi ammontano a forse più di ottantamila ci troviamo invece in 61 medici:
io, dal giorno di Natale (e spero per poco) in Freistadt, 26 a Mauthausen e 34 in Sigmund.
In Freistadt il medico è presente nella microscopica stazione ufficiali — in tutto sono 36 - solo per il servizio di pronto soccorso (dicono i signori austriaci), ma... senza medicine e senza istrumenti.
Io ho richiesto ora uno degli armadi farmaceutici a me indirizzati dalla nostra Croce Rossa.
Quà esistono baraccamenti per trentamila russi anch’essi tutti sparsi ai lavori:
presenti sono poco più di diecimila e presso di questi non vogliono che io presti servizio per non concedermi quella parvenza di libertà che consisterebbe nel potermi recare dalla gabbia ufficiali al suddetto campo russo.