Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #6

Torna alla pagina di ricerca

Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

e tutti i giorni si Balla sempre pauroso del tuono del Bombardamento da una parte come delaltra si mangia e si dorme sempre con paura qui è un posto che ce ancora un puo di Neve ma di acqua non cene vanno a prenderne venti litri al giorno per bevere e siamo in 40 uomi fai conto che cosa è basta per fare per me come sai ne osavo poco da bevere anche a casa ma per la polizia bisogna fare come si puo per fortuna che son posti freschi e cè ancora un puo di neve e si ne usa un puo di quella al presente per certe picholezze per questo non è niente il più che dovesse terminare un puo presto che oramai è ora di finirla non è vero:

il nostro Romeo dice cosi anche lui che son tutti sforzi per niente da pertutto e così nessuno non vogliono più andare avanti — e le nostre artiglierie...

li fanno sparare nelle trincee delle nostre fanterie per farla andare avanti ma non vogliono più perché si fanno ucidere per niente e si conosce che è appena per distruggere è innutile a metterci delle fette di salame in su gli ochi degli uomini perché oramai e una cosa tanta in vista e in modo che non fanno nientaltro che di quello e che altro di vendetta uno che a paura o fanno più andare avanti con brusche cattive per farlo andare più in fretta nella libertà della vitta il suo desiderio è di vedere sforniti di uomini e di materiale per andare indietro a rifornirsi come si dice Bandiera stracciata onor di C...

questo è il suo valore e industria del mondo dei nostri dominatori della carne umana ma speriamo di vedere a finire che oramai si capisce che sono già stuffi anche lori la paura celanno più di noi non si fanno capir molto ma bensi si intendiamo bene sono sempre i primi a scappare e io se posso fare come o sempre fatto vado bene ancora mi ricovero per bene — i miei compagni mi vogliono molto bene e mi rispettano molto anche come anzianità che sono solo io e anche per la gamba come sai bene con questa umidità e freddo alla notte mi viene dei dolori e mi fan dare per terra e tengo sempre il bastone per mia sicurezza da certi momenti che non posso caminare come si deve come lo sai anche tu e che ti o già spiegato mi intenderai — nostro Romeo non mi a ancora riscontrato del nuovo Indirizzo se sai qualche cosa di nuove farmilo sapere subbito che io penso sempre ai nostri cari sfortunati — con la penna termino ma col cuore non terminerei mai per essere invocati dei nostri pensieri al cuore in nelle nostre gioie che eravamo e di poter a rionirsi come prima ti lascio con un mondo di baci e una stretta di mane al cuore — sono sempre il Tuo Indimenticabile Angelo Da Zona di guerra (Cividale) A Maccagno per Curiglia (Varese) 2.

7. 1917 [... ] al presente mi trovo a riposo, e spero di non andare più in trincea, perché speriamo che fra una ventina d’anni terminerà questa guerra.

Il vitto che ci danno è abbondante per una persona che è ancora da nascere, ci stanno facendo fare la fine dell’asino di Cristofen.

Dopo quaranta giorni che non ci davano da fumare, oggi ci dettero una sigaretta popolare e un toscano in tre persone.