Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #31
| Autore | Prezzolini, Giuseppe | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore, giornalista | 
| Editore | R. Bemporad | 
| Luogo | Firenze | 
| Data | 1918 | 
| Genere Testuale | Memorie | 
| Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento | 
| N Pagine Tot | XV, 398 | 
| N Pagine Pref | 15 | 
| N Pagine Txt | 398 | 
| Parti Gold | 2-405 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Ed appunto per questa stessa sua natura non poteva sopravvivere alla pace europea.
Non poteva, senza mostruosa assurdità, perpetuarsi, quando al lungo periodo di consolidamento e di preparazione della Germania e dell’Italia (le due sole nazioni dinamiche che siano ancora in Europa) succedeva nel mondo il nuovo periodo violentemente rivoluzionario e guerresco che si è iniziato nel 1914 e nessuno sa quando potrà essere conchiuso.
Non poteva, appunto perchè l’Italia e la Germania si trovavano in una fase parallela della loro storia, differente da quella di tutte le altre nazioni europee.
L’Italia e la Germania, l’una e l’altra di formazione nazionale e politica assai recente di fronte a quella secolare delle altre grandi potenze, sono l’una e l’altra nella fase ascendente delle loro energie materiali e morali, e non hanno né l’una nè l’altra una posizione nel mondo adegnata alla loro nuova forza ed al loro irresistibile accrescimento, e debbono l’una e l’altra conquistarsela.
Finchè durava l’equilibrio esteriore, l’una e l’altra avevano un provvisorio interesse a conservarlo, per meglio armare la loro vita e la loro volontà:
la Triplice serviva mirabilmente a questo scopo.
Ma quando l’equilibrio è stato violentemente spezzato, l’interesse analogo dell’una e dell’altra di farsi un più largo e saldo posto nel mondo, si è trovato automaticamente antitetico, appunto perchè l’accrescimento dell’una non poteva affermarsi che sbarrando all’altra le vie dell’avvenire.