Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #34
| Autore | Prezzolini, Giuseppe |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore, giornalista |
| Editore | R. Bemporad |
| Luogo | Firenze |
| Data | 1918 |
| Genere Testuale | Memorie |
| Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
| N Pagine Tot | XV, 398 |
| N Pagine Pref | 15 |
| N Pagine Txt | 398 |
| Parti Gold | 2-405 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Quando le prime voci di una pace suggellata da rinunce e macchiata dalla sconfitta correvano per l’Italia, l’aggrondato ammonitore instava:
«È una rovina il decretare inevitabile la necessità di una nuova guerra fra due o tre anni, e lasciare anzi tratto al nemico il terreno e le posizioni che devono servirgli di base a dargli le più forti probabilità di vittoria.
La religione italiana di Dante è la mia e dovrebbe essere quella di tutti noi.
Le Alpi Giulie sono nostre, come le Carniche delle quali sono appendici.
Il litorale istriano è la parte orientale, il compimento del litorale veneto.
Nostro è l’alto Friuli.
Per condizioni etnografiche, politiche e commerciali, nostra è l’Istria, necessaria all’Italia, come sono necessari i porti della Dalmazia agli Slavi meridionali.