Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.2) Frase: #496
| Autore | |
|---|---|
| Professione Autore | |
| Editore | Edizioni Roma | 
| Luogo | Roma | 
| Data | 1935 | 
| Genere Testuale | Lettere | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 241 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 241 | 
| Parti Gold | 7-46 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Sempre lui, sempre lui:
lavoro umile, oscuro, sconosciuto a te ed agli altri.
Ma da questo silenzio formidabile, da queste silenzio che sa quasi di congiura, eromperà un giorno, quando gli uomini sapranno dire il vero e amarlo, il torrente dell’epopea.
Il fante è Ulisse, — sagace e prode, industre e ardimentoso — il fante è il tutto anonimo, è Nessuno; e questa anonimità, questo suo esser Nessuno — è impregnato di mistero e di tragicità.
Oggi il fante è un’onda tumultuosa che si rovescia contro i ripari del nemico, ebbro di perdizione e di vittoria....
29 novembre 1915.
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