Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #2042
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Un sottotenente, curvo, magro, occhialuto come un mercante ebreo, chiese a Cola in tedesco se vi fosse molta truppa avanti.
Avutone risposta (tradotta da De Candido) che Cola non sapeva, salutò e se ne andò, fischiando ai suoi. —
Cap. 33. —
Proseguimmo per Caporetto, incontrando qua e là qualche avanzo di gente.
Giunti al ponte, lo vedemmo sprofondato nel burrone del fiume, insieme a due autocarri, con i quali era crollato.
Il ponte crollato interrompeva una fila di autocarri fermi, diretti verso Drezenca (:::::).
La strada stretta non consentì loro di voltarsi.