Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #2024
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
(Vedi p. 26 in fondo, scritta appunto là, nel prato). —
Poi ci venne ordinato a me e Cola, di incamminarci con gli attendenti, verso Caporetto, lasciando i soldati.
Col pianto negli occhi e nel cuore mi congedai da ciascuno stringendo a tutti la mano.
E lentamente m’incamminai con Cola, dietro noi Sassella, il mio caro e fedele attendente, e De Candido, che Cola aveva scelto per attendente lì per lì, poiché egli conosceva bene il tedesco; lasciando Ghezzi.
Sassella portava il mio sacco, De Candido quello di Cola.
Io guardavo qua e là tentato ancora di prendere la via dei monti:
ma altra truppa tedesca sopraggiunse proprio allora dalla strada di Caporetto: