Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1971
| Autore | Gadda, Carlo Emilio |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore |
| Editore | Garzanti |
| Luogo | Milano |
| Data | 1991 |
| Genere Testuale | Diario |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 149 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 |
| Parti Gold | 13-131 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
ancora non guastavamo le armi.
La cosa ci pesava;
non so in che speravamo. —
Vicino a me i miei migliori soldati: Raineri Andrea, del 95, (venuto dall’America, di Menaggio) e Sassella Stefano, di Grosio, il mio attendente, del 97. —
Erano essi pure costernati:
già uomini, sebbene giovanissimi; e intelligentissimi entrambi; sebbene Sassella fosse un contadino, avevano la netta visione della sciagura nazionale e personale
Non imprecavano a nulla, a nessuno, oppressi dalla realtà presente.