Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1891
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Lì trovai i miei due cucinieri, discesi dal Krasji dove gli avevamo lasciati, Visinoni Giuseppe e Brevi G.B. (credo Giov. Batt.); quest’ultimo stanco, col batticuore.
I due poveracci, di classi anziane, erano addolorati e mortificati.
Li interrogai sulla 2.a Sezione e non seppero dirmene nulla;
su Ansaldi, e mi dissero che s’era salvato la sera prima;
sulla roba e le munizioni e gli zaini lasciati sul Krasji, e mi dissero che eran rimasti là, preda certa:
il Krasji era stato bombardato in vetta anche con granate incendiarie;
seppi poi che una aveva distrutto la baracca uff.li dell’osservatorio artiglieria dell’armata.