Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1817
| Autore | Gadda, Carlo Emilio |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore |
| Editore | Garzanti |
| Luogo | Milano |
| Data | 1991 |
| Genere Testuale | Diario |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 149 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 |
| Parti Gold | 13-131 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
ricordo che Mazzoleni Salvatore, il ciclista bergamasco della Val Seriana, bravissimo ragazzo, trascinava un mulo trovato randagio per ordine di Cola.
Io ne feci prendere un altro a Tognela Aristide (Valtellinese di Tirano, credo) classe 97;
(da borghese aveva la sua mula Perla, che mi raccontò conduceva in montagna a prender legna);
ma poi entrambi dovettero lasciarli, scendendo all’Isonzo, per la difficoltà del cammino. —
I soldati d’altri reparti, profughi e randagi, si frammischiavano alla nostra colonna, l’accompagnavano, la sorpassavano, facendomi inviperire per il disordine che ingeneravano.
Il marciare uno per uno, in fila indiana e bene ordinata, divenne difficile.
Nel scendere il breve tratto di china ripida e boscosa di arbusti, un 100 metri di pendio circa, con un dislivello di 50, infatti dovevamo perdere il collegamento.