Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1773
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Su e giù lungo i costoni del torrente, a bosco d’arbusti che intricava la marcia e stancava terribilmente io sacramentavo contro i fuggiaschi che si frammischiavano ai miei soldati:
volevo, e così fu, che la nostra fosse una ritirata e non una fuga.
Vedendo che i soldati non potevano più reggere, ci fermammo in un praticello, defilati alla vista delle cime circostanti.
Adunammo insieme la compagnia, tenendo separata la 1.a dalla 3.a Sezione, e dalla squadra comando.
Le quattro mitragliatrici e i nastri erano presenti.
Ancora speravamo di salvarci.
Leoni aveva paura, come sempre: