Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1766
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
E giù ora per prati, verso il torrente che raccoglie le acque del bacino di Drezenca e che scorre fra due rive incassate tra il Volnik e il Krasji:
la ragione della discesa, voluta da Cola, era che dal Monte Nero Vrata, Krasii ecc. ci potevano vedere e battere.
Anche altri reparti percorsero lo stesso cammino.
Dal Mrzli o vicinanze, da vette vicine tiravano a granate e shrapnels contro i fuggiaschi, qua e là presso Jezerca, ecc., e sulla strada piovevano ma senza grande effetto.
Incontrammo muli morti dai bombardamenti del giorno precedente, muli vagolanti, e mucche libere in un prato.
Fui tentato di ucciderle con un colpo di moschetto, perché i tedeschi non le prendessero vive, ma il nervosismo di Cola e il pensiero della inutilità della cosa me ne distolse:
le pattuglie austriache dovevano esser vicine e le avrebbero mangiate egualmente.