Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1741
| Autore | Gadda, Carlo Emilio |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore |
| Editore | Garzanti |
| Luogo | Milano |
| Data | 1991 |
| Genere Testuale | Diario |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 149 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 |
| Parti Gold | 13-131 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Pensavo anche alla roba forzatamente lasciata dalla comp., ai viveri di riserva ecc. e ai nostri conducenti. —
Il tempo andava rasserenandosi e la prima alba era vicina.
Penammo non poco, nel buio e nella confusione, a raggiungere per saltus lo stradone con le pesanti armi a spalla.
Si incoraggiavano in ogni modo i nostri soldati, io e Cola bestemmiavamo perché stessero in ordine.
Ma erano stanchissimi, e l’esempio degli altri li scoraggiava.
Poiché assistevamo alla ritirata disordinata di truppa senza ufficiali, e di ufficiali senza truppa, della brigata Genova, d’artiglieria, di compagnie mitragliatrici.
Tratto tratto gruppi di muli stavano caricandosi affrettatamente;