Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1607
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Postai la arma di destra (Remondino) nella post. N.° 3 (tre) sia per poter battere il Veliki, ciò che dalla 1 e 2 non potevo fare, sia per essere più pronto a ritirarne almeno 1. —
Si noti che il mio compito non era affatto la difesa del Veliki, ma come già a Magnaboschi, eseguii egualmente questo doveroso fuoco di solidarietà.
Sparammo diversi nastri.
La 3.a Sezione non sparò. —
Curai che i nastri sparati, fossero ricaricati nella caverna di Cola, con le casse giunte. —
Verso l’imbrunire, non ostante avessi pochi uomini e la tormenta fosse sempre forte, posi due sentinelle che cambiai di ora in ora;
io stavo un po’presso un’arma e un po’presso un’altra, e presenziavo al cambio, e uscivo di quando in quando a confortare con la presenza le mie sentinelle.