Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1420
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Le feritoie erano strette e non permettevano gran falciata.
La trincea correva dalla estrema sinistra del catino (vi sboccava il camminamento proveniente dalla caverna) fino a questa postazione.
Lì s’interrompeva.
Una terza postazione era posta sulla costa destra, (8.a batt.), in trincea blindata e scavata in roccia.
Essa con feritoia batteva bene le pendici del Veliki, il vallone dei Caprioli, il trucchetto, infilando gli assalitori della catena Krasji-Veliki. —
La prima postazione, in galleria, era a prova di qualunque calibro:
le altre due erano solo riparate contro il tiro a tempo e le schegge. —