Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1363
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Prendemmo il caffè, mentre ordinammo alla 1.a e 3.a Sez. di mandare gli uomini di corvée con le gavette, fino sulla vetta Krasji donde eravamo appena scesi, a prendere il rancio.
(pane e formaggio era stato distribuito la sera 1.a)
Non paia strano ciò:
la cucina era forzatamente dislocata lassù per il tempo che non ci fu lasciato di trasportarla, perché lì dov’eravamo non poteva stare (fumo in vista) e per essere vicini alla 3.a Sezione.
Gli ufficiali della 8.a batt. gentilmente ci indicarono una vicina postazione per mitragliatrici, a sinistra però della 8.a batt., costruita dal batt. Valtellina del 5.° Alpini.
Essi ricordarono entusiasticamente gli ufficiali del batt. Valtellina, Tirano, Stelvio, di cui erano amici, deprecandone la sanguinosa prova sull’Ortigara.
Preso il caffè, io e Cola, per non stancare la truppa andammo a riconoscere la posizione e la trovammo ottima: