Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1335
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Non aveva sparato nemmeno quando dalla vetta Krasji scendemmo pel costone r1, r2 allo scoperto;
era però ancor buio. —
Giunti un centinaio di metri più in là del 4.° pezzo (destra) e precisamente presso il posto dell’apparato fotoelettrico di collegamento, ci dividemmo momentaneamente.
Cola salì sulla imminente cresta-ciglio con la 3.a sezione. —
Io lasciai lì ferma la mia prima sezione, defilata, per non stancare i soldati;
mi presi l’attendente Sassella e il cap. Raineri Andrea (bravissimo) e mi posi alla ricerca delle postazioni del 1.a Sezione.
Scesi prima per prato con macchie di pini nani, allo scoperto, poi per boscaglia di faggi giovani, girando qua e là non ostante la stanchezza.