Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1257
| Autore | Gadda, Carlo Emilio |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore |
| Editore | Garzanti |
| Luogo | Milano |
| Data | 1991 |
| Genere Testuale | Diario |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 149 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 |
| Parti Gold | 13-131 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Il vento del Nord-Est valicava la cresta e soffiava giù, contro le tende. —
Addormentandomi pensavo con tristezza a ciò:
(ricordo con precisione):
che da che ero venuto alla mia cara 470.a Comp. dal Carso, non eravamo ancora stati in linea:
che questa era la prima volta, e non eravamo neppure in primissima linea, ma a far lavori sulle seconde linee:
e mi rammaricavo; piacendomi sopratutto la vita di trincea per quel senso di difficoltà e durezza speciale che essa offre.
Pensavo che avremmo cominciato a far lavori, e anche mi doleva che non vi fossero baracche, sapendo per esperienza che cosa era la vita nella stagione entrante, con la tormenta. —