Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #906
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
ora vorrebbe spillarmi quel poco che mi rimane.
In queste terribili circostanze non mi è possibile essere generoso, neppure il dì di Natale.
La fame terribile mi sovrasta:
egli ha trovato un buon posticino e mi lascia, mentre io andrò a finire nell’Hannover, solo fra la folla, con la mia miseria e l’orribile fame, egli ha saputo imboscarsi qui:
dormirà con l’attendente del generale Farisoglio, il quale è un brigadiere dei carabinieri:
e non gli mancherà la sbobba, abbondante;
cioè la vita, cioè il sangue: poiché quelle carote, quella farina cotta, quelle patate e rape sciolte in acqua sono tutto per noi: —