Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #695
| Autore | Gadda, Carlo Emilio | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore | 
| Editore | Garzanti | 
| Luogo | Milano | 
| Data | 1991 | 
| Genere Testuale | Diario | 
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena | 
| N Pagine Tot | 149 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 | 
| Parti Gold | 13-131 | 
| Digitalizzato Orig | No | 
| Rilevanza | 2/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Lì ci lasciarono per interrogarci e perquisirci minutamente uno dopo l’altro.
Io non fui interrogato, ma solo perquisito.
La perquisizione avvenne per me e Cola in una stanzetta e per opera di 2 sottufficiali tedeschi, che parlavano correntemente l’italiano.
Essi avevano vissuto in Italia;
uno conosceva anche il dialetto piemontese, l’altro aveva una faccia di spia o agente di professione.
Mi sottrassero le 150 lire in denaro italiano che ancor possedevo. —
Cola riconobbe nel sottotenente tedesco addetto alla sorveglianza del campo un commerciante di cotone che possiede un filatoio nella sua provincia: tipo rigido di tedesco all’ennesima potenza, magro, piccolo, biondo, zuccone. —