Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #628
| Autore | Gadda, Carlo Emilio |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore |
| Editore | Garzanti |
| Luogo | Milano |
| Data | 1991 |
| Genere Testuale | Diario |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 149 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 149 |
| Parti Gold | 13-131 |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Ma soprattutto la tortura morale della reclusione, del non poter essere più utili in alcun modo al paese, e della poco simpatica compagnia di alcuni colleghi, mi affligge e mi prostra.
Vado pensando e ripensando a quanto potrei fare se fossi libero:
l’inesauribile mia volontà e passione per la vita di soldato, splendida vita, là dove essa è più dura, farebbero di me un ottimo e provetto ufficiale, capace di rendere utili servigî.
E invece son qui chiuso, mentre nel Veneto i nostri combattono. —
Alla famiglia sono motivo di dolore e sarò anche un gravame finanziario. —
Rivedo tutti i luoghi e gli episodî della mia vita passata, che fu povera, modesta, torturata da tempeste terribili:
eppure essa mi pare splendida e ricca di luce.