Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #375
| Autore | Monelli, Paolo | 
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore, giornalista | 
| Editore | L. Cappelli | 
| Luogo | Bologna | 
| Data | 1921 | 
| Genere Testuale | Memorie | 
| Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) | 
| N Pagine Tot | 227 | 
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 227 | 
| Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] | 
| Digitalizzato Orig | Sì | 
| Rilevanza | 3/3 | 
| Copyright | Sì | 
Contenuto
Ecco, una sera come questa, una canzone come questa — si vorrebbe ritornare bambini e rannicchiarsi contro il grembo della mamma per non sentire il temporale che brontola che lampeggia che scuote la montagna — angoscioso nelle sue pause come nelle sue furie.
Andando verso la Divisione ho veduto degli autocarri con le ruote bianche di polvere.
E che subito desiderio del piano sonnolento, siepi bianche, strillare di cicale, odore di maceri, fette di cocomero all’ombra di una tenda caccolata di mosche:
E quei versi di Dante:
«Rimembriti di Pier da Medicina se mai torni a veder lo dolce piano che da Vercelli a Marcabò dichina.
So a memoria il cielo notturno.
Ebrietà primaverile di vento dopo la nevicata.