Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #238
| Autore | Monelli, Paolo |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore, giornalista |
| Editore | L. Cappelli |
| Luogo | Bologna |
| Data | 1921 |
| Genere Testuale | Memorie |
| Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
| N Pagine Tot | 227 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 227 |
| Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
| Digitalizzato Orig | Sì |
| Rilevanza | 3/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Il presidio della 2003 è sopraffatto, gli austriaci son qui, il medico telefona che son già alla sua grotta e che si ritira, inutile richiamarlo al telefono, non risponde più, un altro soldato arriva e spiega come è scampato, dopo esser già stato circondato.
— Ghe go piantà la baioneta nela pansa a un, qual altro lo go butà zo per la Valsugana, e mi son qua.
Ci si acconcia a disperata difesa a pochi metri dal nemico.
Ed ecco, ancora una volta, tutte le batterie dell’Austria su questi brandelli di compagnie, e urli di colpiti, e gemiti senza fine, senza fine.
Non ci si può muovere più.
Dove uno s’è ficcato, ci resti e preghi Iddio che non ci picchi dentro la pallottola o lo scheggione.
Tutto il costone è battuto.