Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #262
| Autore | Monelli, Paolo |
|---|---|
| Professione Autore | Scrittore, giornalista |
| Editore | L. Cappelli |
| Luogo | Bologna |
| Data | 1921 |
| Genere Testuale | Memorie |
| Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
| N Pagine Tot | 227 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 227 |
| Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
| Digitalizzato Orig | Sì |
| Rilevanza | 3/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
I vecchi caporali richiamati non chiamano forse «anni» e «secoli» le cappelle, come per ficcare ben loro in testa che di anni e di secoli sarà numerato il tempo del loro servizio militare:
Dice De Riva, che ha fatto la Libia e tira una bestemmia ogni tre parole:
— Ogni tanto, Dio serpente, i ne richiama a far i borghesi, poi i ne congeda, e tornemo a far i soldai.
lo sono stato nell’alto Tirolo dove la neve fiocca l’està.
E, dove vi sono baracchette sgangherate o tende a doppio telo ricoperte di neve:
dove non si sa più nulla del mondo lontano, e solo a sera se il cielo è chiaro si veggono brillare laggiù nel piano le casette rosse dove una donna ci attende — o ci fa le corna con il territoriale:
dove ci sono i bimbi di De Lazzer e gli automobilisti, la mula di Marzarotto e il magazzino del terzo scaglione, le paste di Mimiola e l’amichetta bionda che mi donò un fazzolettino verde pregno del suo profumo.