Delenda Austria Frase: #106
| Autore | Salvemini, Gaetano |
|---|---|
| Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
| Editore | F.lli Treves |
| Luogo | Milano |
| Data | 1917 |
| Genere Testuale | Discorsi |
| Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
| N Pagine Tot | 58 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 58 |
| Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
| Digitalizzato Orig | Sì |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Ad ogni nuova occupazione territoriale dovrebbe immobilizzare una parte sempre più grande dei suoi uomini per presidiare i paesi conquistati;
dovrebbe, cioè, sottrarre nuove forze alla organizzazione militare attiva propria;
e si ritroverebbe sempre di fronte i suoi nemici più obbligati che mai a perpetuar la guerra senza tregua.
Perché questa è la situazione tragica della Germania:
simile all’ebreo errante nella leggenda medievale, essa è condannata a non avere mai un momento di riposo dal suo sforzo immane.
Più affonda gli artigli nelle carni altrui, e meno ha capacità di ritirarli.
Più terre conquista ai nemici, e meno può trovare coi nemici un terreno di conciliazione.