L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #101
| Autore | Croce, Benedetto |
|---|---|
| Professione Autore | Intellettuale, filosofo, storico |
| Editore | Laterza |
| Luogo | Bari |
| Data | 1950 |
| Genere Testuale | Saggio |
| Biblioteca | Biblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena |
| N Pagine Tot | 358 |
| N Pagine Pref | |
| N Pagine Txt | 358 |
| Parti Gold | 207-226 (20) |
| Digitalizzato Orig | No |
| Rilevanza | 2/3 |
| Copyright | Sì |
Contenuto
Scusi la chiacchierata, caro Bergamini;
e, prima di salutarla, mi lasci aggiungere che io non ho paura di qualsiasi radicale riforma, che accresca il benessere economico, la cultura intellettuale e la coscienza civile e patriottica dei nostri bravi contadini.
Ma ho paura grande delle frasi rettoriche, che, meccanicamente ripetute, spianano la via alle dedizioni e deprimono i valori e le competenze, storicamente e faticosamente formatesi, a vantaggio dei valori e delle competenze elementari, iniziali, o immature.
Paura che, confesso, è in me alquanto scemata, dopo il grande beneficio recatoci dalla Russia, che non è già l’aiuto che le loro armi ci porsero nella primavera del 1916 (ricambio di quello nostro della primavera del 1915 e ricambiato una seconda volta da noi nell’estate del 1917), ma l’avere mostrato, con tremendo esempio, a che cosa conduca il rovesciamento della scala dei valori sociali.
Credo che l’esempio opererà perfino sui socialisti italiani i quali, checché si possa dire di loro, sono pure italiani, cioè appartengono a un popolo affinato e reso cauto da secolari esperienze, e non terrebbero, credo, a titolo di onore di essere chiamati «membri dei Soviet».
Suo aff.mo B. Croce
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