Voci della Grande Guerra

Nome proprio da Sassoferrato Ancona

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

Lemma: da Sassoferrato Ancona  –  Nomi propri correlati: Luogo Persona Organizzazione

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1917, Salvemini, pp. 15-30
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
21A questi due ultimi tronconi dell’Impero bicipite difficilmente si riescirà ad impedire che sieno tratti,, il e la di, la la di
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
1XX
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
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L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
2LA GUERRA E GLI STUDI
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
3Questa rivista ha iniziato la sua seconda serie, quando già la guerra era accesa in Europa , ed entra nella quarta annata della seconda serie, mentre essa ancor dura.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
4Ci si consenta, adunque, sulla soglia della quarta annata, d’intrattenerci alquanto coi nostri lettori intorno alle condizioni che la guerra in parte ha già fatte, e in parte prepara nell’avvenire agli studî.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
5Si rammenterà che, allorché la nostra Italia si determinò a partecipare al gran conflitto, noi avvertimmo in una noterella, che avremmo continuato l’opera degli studî «come se guerra non ci fosse».
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
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L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
6Parola che sonò agli orecchi di molti come stravaganza o blasfema;
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
7ed era invece pensiero ponderato, mosso da buona antiveggenza.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
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L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
8Chi manifestò quel proposito, non ha alcun ritegno di confessare, che con esso provvedeva anzitutto a un bisogno di salvazione personale;
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
9perché egli misurò con l’immaginazione la lunghezza e lentezza della guerra, e si vide non combattente, non certo ministro e nemmeno coadiutore dei ministri degli esteri e delle armi e degli approvvigionamenti, in preda alla tortura di chi sta a guardare e vorrebbe e non può indirizzare gli avvenimenti secondo la sua brama e affrettarne la conclusione, e provantesi in opere più o meno inutili e in ogni caso non conformi alla propria capacità e preparazione, e disperdentesi in esclamazioni, invocazioni, previsioni e altri sterili discorsi, quinta ruota del carro, e, nello stridore della ruota che non aiuta ma impaccia, consumante le proprie forze intellettuali e volitive, sì da uscirne distrutto.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
10Onde ad amici che tennero diversa via e avevano probabilmente da natura l’attitudine e la resistenza fisica che a lui mancava, i quali lo esortarono in privato e in pubblico a «fare il suo dovere», cioè a oratorizzare e agitarsi come essi, rispose sempre rifiutando, con lo stesso «orrore del vuoto» con cui avrebbe risposto a chi lo avesse invitato a gettarsi a capo in giù da una finestra del quarto piano.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
11Ma, con altrettanta verità, deve affermare che la sua sollecitudine e cautela individuale si legava a una sollecitudine e cautela d’interesse generale, perché egli vedeva e vede, con grave sentimento, ciò che è successo e sta succedendo in ltalia, e in qualche altra parte d’ Europa forse assai più che in Italia : la sospensione quasi completa di ogni vita intellettuale, critica e scientifica.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
12Ricordando i molteplici sforzi, le sottili industrie, gli aspri travagli, le pazienti attese, che costa il formare in un popolo o in una epoca alcuni centri e avviamenti di cultura, non si può non rimanere pensosi innanzi alla devastazione che, anche per questa parte, si è largamente compiuta;
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
13e, testé, uno dei più alti intelletti di Francia , coi quali ci è caro trovarci da oltre venti anni in iscambio e consenso d’idee, ci esprimeva il medesimo timore, scrivendoci:
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Croce, Benedetto
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L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
14«Plus la guerre se prolonge, et plus l’avenir intellectuel de l’Europe me semble menacé.
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Croce, Benedetto
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L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
15Je ne crois pas que beaucoup de personnes aient jusqu’ici reconnu ce danger d’une longue dépression scientifique».
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
16Le riviste letterarie e scientifiche delle varie parti d’ Europa recano, quasi in ogni fascicolo, nomi di loro collaboratori, morti in guerra;
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
17e innumerevoli altri giovani, che erano o avviati o già bene innanzi nell’esercizio degli studî, ne sono stati da più anni bruscamente distolti nel periodo più delicato della loro formazione intellettuale, ed assegnati a un lavoro affatto diverso;
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
18e se, tra quelli che un giorno pur torneranno alla vita civile, i più gagliardi di spirito non solo potranno rifarsi abbastanza rapidamente della lunga interruzione, ma sapranno anche trarne motivi di nuovo ed originale vigore, è da temere che i molti, i meno forti, ma tuttavia indispensabili alla cultura generale, saranno irremissibilmente sviati o avviati ad altri più umili o più pratici modi di vita.
1917, Croce, pp. 207-226
Croce, Benedetto
1950
L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra
19Né teniamo conto delle previsioni (che speriamo restino previsioni), fatte da parecchi osservatori e ricercatori sulla disabitudine che la guerra odierna sarà per produrre nell’iniziativa morale e mentale, che la vita civile quotidianamente richiede ed eccita, e sulla difficoltà, e talora l’impossibilità, del riadattamento.