Voci della Grande Guerra

Nome proprio Italia

Legenda: Luogo Persona Organizzazione

Lemma: Italia  –  Nomi propri correlati: Luogo Persona Organizzazione

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italia 1041
italia 10
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1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
95Noi non avremmo potuto compiere quest’opera se non ci fosse toccato in sorte di essere gli interpreti e i rappresentanti di molte generazioni già spente: di essere gli interpreti e i rappresentanti dei martiri, dei poeti, degli statisti, dei duci e dei soldati, dei principi e dei popolani, dei grandi e degli umili, di tutti coloro che questa Italia amarono, che questa Italia vollero, che questa Italia cantarono, di tutti coloro che per essa operarono, di tutti coloro che per essa soffrirono, di tutti coloro che per essa morirono.
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
98È l’ Italia immortale che s’è desta, onusta delle sue glorie e delle sue sventure, che ha voluto riconquistare il suo seggio, ha voluto sublimarsi nel giorno in cui si decidevano i fati del mondo.
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
118Politica nella quale l’ Italia sarà ben contenta di trovare il suo posto;
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
156la questione della forma di Governo, che ad un tratto è sorta in molta parte di Europa , non ha ragione di essere in Italia .
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
159Mentre da ogni parte intorno a noi crollano i troni, si dileguano come polvere al vento le più vetuste monarchie, il Re d’ Italia , che ha vissuta la guerra dal primo all’ultimo giorno, ritorna circondato dell’affetto del suo popolo e della stima del mondo.
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
165Ed io qui voglio solennemente affermare, non come una mia ipotesi sentimentale ma come testimone innanzi alla storia, che, se nel maggio 1915 le supreme rappresentanze della Nazione non avessero aderito alla via perigliosa che il Re aveva liberamente prescelta, Vittorio Emanuele III non avrebbe assistito alla menomazione del suo nome e alla rinunzia dell’ Italia alle integrali aspirazioni nazionali.
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
192Se gli Italiani sapranno essere, come hanno saputo essere, disposti al sacrificio e alla disciplina, dalla crisi, che ora si è aperta, della pace, l’ Italia uscirà più grande e più onorata, come è uscita dalla crisi della guerra.
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
194Viva l’ Italia :
1922, Salandra, pp. 141-162
Salandra, Antonio
1922
I discorsi della guerra: con alcune note
195Viva sempre e sopra tutto l’ Italia :
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
16Il ministro Berchtold aveva ora ammesso la possibilità di invocare l’art. 7 del trattato della Triplice per parte dell’ Italia nelle presenti contingenze, e la convenienza di impegnare una discussione sugli eventuali compensi da concedersi all’ Italia di fronte ad un’azione dell’Impero austro-ungarico tendente a modificare l’equilibrio nei Balcani .
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
23La ragione politica si ravvisa nella necessità di creare una buona volta tra l’ Austria-Ungheria e l’ Italia , ove si voglia provvedere all’avvenire e a rendere utile e feconda una alleanza tra i due Stati, una situazione atta ad eliminare i continui attriti e i malintesi tra i due popoli sostituendovi relazioni di simpatia e di cordialità tali da rendere possibile una cooperazione normale verso scopi comuni di politica generale.
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
29Accennò alla possibilità di compensi in relazione con l’ Albania , paese così vicino all’ Italia e facilmente accessibile.
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
30Risposi che in Albania io non vedevo per l’ Italia che un solo interesse vero quello negativo, consistente nell’impedire che ci andasse qualche altra potenza;
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
33onde anche l’ Italia avrebbe dovuto determinare la sua parte di contributo, oppure doveva fissarsi la parte di vantaggio che a guerra finita avrebbe potuto ritrarre l’ Austria-Ungheria , ed a questa parte commisurare i vantaggi dell’ Italia .
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
53Ai primi di dicembre faceva sentire a Vienna come i movimenti degli eserciti austriaci nei Balcani e segnatamente in Serbia creassero una situazione che dava luogo all’invocazione dell’art. 7 del trattato di Triplice alleanza e alla necessità di una preventiva intesa riguardo ai compensi da concedersi all’ Italia .
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
55E il 6 gennaio (colloquio con Macchio ) precisai come la discussione per essere utile avrebbe dovuto impiantarsi sulla base della precisa e sicura cessione all’ Italia di alcuni territori, di lingua italiana, attualmente posseduti dall’ Austria-Ungheria , contro la concessione all’ Austria-Ungheria , entro limiti da determinarsi, della libertà d’azione.
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
74Egli dice che Macchio gli accennò della conversazione avuta, e che lui, Bülow , gli aveva ripetute tutte le ragioni che consigliavano di cedere in qualcosa all’ Italia .
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
76e in Italia oggi le stesse istituzioni monarchiche avrebbero potuto correre qualche rischio, se da questa guerra il paese non usciva con qualche vantaggio.
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
77 Macchio aveva accennato all’ Albania come possibile compenso all’ Italia ;
1915, Sonnino Vol. I, pp. 59-83
Sonnino, Sidney
1972
Diario 1914-1916
86e, 2. — riguardo all’esterno, che non dovevamo lasciare dopo la guerra una situazione di cose tra l’ Austria e l’ Italia tale da perpetuare gli attriti e i dissensi; ma invece da rendere possibile una intesa cordiale ed una eventuale azione in comune.