Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #599

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Percorremmo la pessima strada, fangosa e polverosa, attraversante la pineta e la brughiera e giungemmo al Lager oltre mezzodì.

Eravamo per quattro, carichi di sacchi e sacchetti, tra le sentinelle con la baionetta innestata.

Cielo bigio, monotono, orribile, desolata solitudine di foresta e di brughiera.

All’infuori delle baracche del Gefangenenlager, non una casa non un vivo.

Si diceva scherzando d’essere dei deportati in Siberia, ma lo siamo davvero. —

Proseguirò poi. —

Celle-Lager;