Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #587

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

le donne della stazione, assai brutte a dir vero, ci guardavano curiosamente.

Anche per noi il veder femmine costituiva una certa novità. —

Lasciammo i tetti acuti di Hannover verso le nove e mezza, con una macchina speciale.

Il treno filò abbastanza rapido verso Celle, nella pianura di campi, poi d’acquitrini, poi di foreste e di brughiere.

Pianura desolata, spettacolo opprimente:

ma ormai i miei nervi sono abbastanza resistenti all’orrore e alla novità dolorosa, forse anche in conseguenza del mio buono stato fisico. —

Il treno si fermò a Celle pochi minuti, poi proseguì per una stazione o meglio per una fermata successiva, di cui mi sfugge il nome. —