Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #577

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Di quando in quando dei treni diretti ci contropassavano o ci sorpassavano, con poca gente, e parecchi soldati. —

Materiale ferroviario poco pulito, rugginoso, d’aspetto vecchio; non paragonabile col nostro italiano (certo in conseguenza della guerra.)

La monotonia del paesaggio collinoso, la mancanza d’ogni vita nei campi popolati solo di donne e di qualche prigioniero francese, opprimeva il nostro animo, non ostante che il tempo fosse sereno. —

Nella scorsa notte (notte sul 29) da Bebra per Elze, Wülfel, raggiungemmo Göttingen.

Stamane il treno viaggiatori, a cui le nostre carrozze erano attaccate, filava nel paesaggio Hannoverese, di foreste e campi con qualche catena di collinette.

Raggiungemmo Hannover verso le otto di mattina circa;

ammirai la bella città e la bella stazione, dove stemmo fermi fino alle nove e mezza circa di stamane.