Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #488

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

noi ufficiali di cucina preparammo l’ultima «sbobba»;

io feci il mio bagaglio, piuttosto voluminoso anche per i viveri ricevuti, e che mi dà parecchio a pensare nei trasbordi. —

Venimmo, verso le due, licenziati dalla cucina, io e Garbellotto, con un scialbo e falso saluto di Jais, il Verpflegungoffizier (architetto, graf, di Karlsruhe: ghiottone e bevitore, figura antipatica di egoista e di gesuita);

poi Brokowski rimase al posto nostro il re delle sbobbe. —

Più affettuoso fu il saluto e il congedo dai nostri bravi cucinieri; fra cui Marchionni Giov. di Brescia, abitante a Desenzano; e Pastori Alfonso (cuoco dei conti Caccia Domignoni.

— Piazza S. Ambrogio, Milano), che era cuoco alla mensa del Comando 8.° Fanteria, dove io fui nel 1916, al Tonale. —

Poi andammo a subire la perquisizione, che per molti fu minuziosa;