Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #358

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Quanto poi al rimpianto di non poter combattere ancora la mia splendida vita di soldato, fra i miei splendidi alpini, «ciò mi tormenta più che questo letto»;

è questo l’assillo, è questo il cancro marcio che più mi logora. —

Cattaneo si è di nuovo urtato con Cola e soprattutto con Bruno;

grandi pasticci e beghe di Cattaneo, che sa tutti «li accorgimenti e le coperte vie»;

egli cercò di farmi mediatore, avvalorando la causa con il vantare bontà e umanità, con il dirsi amico di personalità cospicue, che al ritorno in patria potrebbe giovarmi, ecc. —

Le sue parole sono un poema di finezza, di sapiente manovra.

Dice che la partenza non gli importa nulla, ma in realtà fa di tutto per rimanere: