Voci della Grande Guerra

Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #65

Torna alla pagina di ricerca

Autore
Professione Autore
EditoreEdizioni Roma
LuogoRoma
Data1935
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine TotL, 195
N Pagine Pref50
N Pagine Txt195
Parti Gold9-51
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Auguri di felicità piena, come meriti per quello che vali, come meriti anche (e non è stata prova da poco) per l’anno che finisce;

auguri di gioia e di serenità che duri e della quale abbiamo tutti tanto bisogno per durare — al fronte e nel paese — alla lunga guerra.

Gli stessi auguri farai a Gian Luca che io considero ormai una cosa sola con te;

e godetevi Roma, e pensate qualche giorno al vostro Gualtiero che guarda l’Isonzo come guarderebbe il Tevere:

Non saprei scrivere una lettera anche alla mamma, che la meriterebbe come te, perchè penso che è lei che ti perde, dopo che è a lei che devi quasi tutta te stessa.....

E l’ultima cosa seria che in fondo voglio dirti è questa: che io non ho molti augurii da fare nè consigli da dare a te e a Gian Luca, perchè tu hai davanti l’immagine dell’unione del nostro papà e della nostra mamma che — tientelo a mente — è proprio la cosa più bella della nostra famiglia.

Io ormai ho visto tante cose, ne ho pensate e meditate anche di più, ma un’unione e un esempio come quello dei nostri genitori è lo spettacolo più profondamente bello che io abbia mai veduto.