Voci della Grande Guerra

Lettere dall’Itaglia| lettere di soldati meridionali dai fronti della Grande guerra Frase: #35

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Autore
Professione Autore
EditoreGuida
LuogoNapoli
Data1977
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Roma Tre
N Pagine Tot98
N Pagine Pref
N Pagine Txt98
Parti Gold16-98
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
CopyrightNo

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Viterbo 22 / 4 / 920

lettera

Stimatissimo don Luigi,

Con la presenta vengo a darvi notizie della mia buona salute, altrettanto augurandomi che sia di voi unito ai vostri.

Mi raccomando a voi, ossia vi preco caldamente di farmi sapere ciò che accade alla mia desolata e sventurata famiglia.

Sono circa due mesi che non ricevo loro notizie, non posso darmi pace non sò come discrivere, solo che da un momento a l’altro farò straggi.

Mi credevo che venivo concedato, avevo improgliato, ma non è stato possibile ed ora debbo aspettare fine al cinque di maggio, ogni giorno che passo, mi sembra un’anno e di piu che mi è doloroso che da un momento a l’altro vado incontro a pericoli doveti pensare, che son molto disgraziato e ne sto passando molte mi sembra che tutte le disgrazie esistono per me sulla terra.

fintanto che mi hanno fatto diventare stupido.

dopo tanti guai.

Ora mi son rassegnato e sottopasto a tutti questi rinquisitori di carne umane che cercano tutti i modi come rovinarmi e non farmi concedare.

Ma penso che mi hanno rimasto pochi giorni e sto sopportanto certe cose, e tutto quel che mi fanno.

perché voglio riabbracciare la mia famiglia, e ritornare con un buon pensiero di aiutarla e non dargli più dispiaceri, che pur troppo gleine ho dati, che voi ben lo sapeti, ma; non è stato colpa mia.

spero che presto verrò e vi racconterò tutto.

Ora vi ripeto di nuovo, di darmi notizie di ciò che accade.

ne son ben sicuro, che voi sapeti ogni cosa e ve ne preoccupati pure.

come gia ve ne sieti del passato.

che aveti stato l’unico e solo a soccorrere la mia povera famiglia nei più tristi ed aspri momenti.

che nemmeno se avresti stato uno di famiglia.

potevo fare ciò.

Ma; pur troppo me ne saprò ricontracambiare del vostro umile cuore e del bene usato verso la mia famiglia, non ve lo sò spiegare tanto nello scrivere ciò che io sento per voi ma bene ve lo poteti credere ed immaginare.

ossia che vi sarò fedele e rispettoso fino alla vostra lunga e durante vita, e per voi son pronto ad affrontare qualsiasi pericolo.

Come già vi ho detto che per il 5 maggio sarò concedato questi assassini, vanno cercando proprio chi li ammazza.

mi hanno addebbitato certe cose e dicono, anzi è la circolare che dice, chi ha i debiti e non paca rimarrà angora sotto.

Io non prende ne cinquino e ne il premio mi tocca.

quindi non so come accomodare questi hanno male intenzione.

Ciò voglio dirvi, aveti fatto tanto.

Ora è l’ultima che mi fareti e serve proprio per salvarmi e liberarmi dal tutto.

ossia mi hanno addebitato circa lire 40.

non posso rimediare di nessun modo.

Lo fati per i vostri cari che aveti nel Paradiso non negatemi questo ultimo vostro sacrificio.

ve lo giuro che mi salverete:

altrimenti succede che non mi concedono ed io faro cosa da mettere i manifesti:

pensati che salvati una vita di un giovane. che può essere tanto fedele verso di voi.

termin non avendo altro sicuro del vostro umile cuore e mi perdonereti:

inviandovi i più rispettosi saluti mi dico vostro devot.mo Abate Manfredi

60° Regg.to Fant

5° Compagnia

Caserma Rocca

Viterbo (Roma)