Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #122

Torna alla pagina di ricerca

Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Cose che fanno schifo:

Fino ad Udine i tedeschi avanzarono cantando col fucile in spalla, senza che ricevessero una sola fucilata, e ciò è spiegato della rapidità colla quale avanzarono.

Gli Italiani erano nelle osterie e nelle case a saccheggiare.

Soldati lasciati a Gorizia, per bruciare i magazzini, attesero gli austriaci e gli invitarono a mangiare la pasta asciutta che avevano preparato appositamente.

Viva l’Austria poi hanno gridato, sino a perdere il fiato questi mascalzoni:

L’artiglieria fu portata via appena si seppe che i Tedeschi avrebbero iniziato l’offensiva.

Il fronte fu sguarnito di truppe, i ponti sull’Isonzo vennero fatti saltare, abbandonando sulla riva sinistra dai 40 ai 50 000 soldati.