Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #19

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Addio Cara arrivederci in Cielo e nell’ultima istante della mia vita le do un sincero sguardo alla tua fotografia e ancora ti bacia un ultima volta tuo sventurato Dino Ricordami sempre nella tua Preghiera Eccellenza:

Ella ha avuto pure la sventura di avere un figlio prigioniero — catturato, come tutti i figli nostri, dopo un accanito combattimento, in cui fino all’ultimo momento hanno eroicamente sostenuto una posizione insostenibile.

Ora in data 8 ottobre passato il Comando supremo a firma del Capo dello Stato maggiore emanava delle norme per l’invio dei pacchi ai prigionieri di guerra, già molto restrittive ed in cui si prometteva ancora una maggiore limitazione delle spedizioni (tessera ecc.).

Le disposizioni stampate, affisse nei Comitati della Croce Rossa, negli Uffici postali e riprodotte dai giornali, non portavano motivazioni;

ma officiosamente si faceva sapere che avevano due finalità:

la prima di scoraggiare le truppe combattenti dal darsi prigionieri (e la efficacia delle disposizioni da questo punto di vista si è purtroppo dimostrata vana a breve scadenza nella debâcle della IIa Armata) la seconda di evitare che per mezzo dei nostri prigionieri si venissero a rifornire di viveri e di scarpe (:) gli Austriaci.

Io, nella mia qualità di maggiore medico negli Ospedali territoriali di Napoli, ho avuto agio di interrogare varii prigionieri invalidi inclusi nello scambio, venuti pel tramite della Croce Rossa da diversi campi austriaci.