Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #144

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
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Contenuto

I sott’ufficiali non sono forzati di lavorare, ma è meglio di essere impiegato nel campo per non cambiare di campo troppo sovente.

Suo fratello è impiegato alla posta, così egli lavora per i suoi compagni di cattività e non per i tedeschi.

Di quella parte, egli non è annoiato per le Autorità Militari tedesche, ed egli ebbe ragione di lavorare subito.

Nel campo d’Alten - Grabow è costrutta una bella Cappella, nella quale ogni giorno si celebra la Missa, detta da un padre francese che parla bene l’italiano (fu 5 anni a Roma); la sera, i prigionieri ci fanno la preghiera; la domenica, essi hanno tutti i servigii religiosi, ai quali mi rincresce di non aver veduto molti italiani.

Credevo che essi erano più religiosi dei francesi, ma ho visto il contrario.

C’è anche nel campo una orchestra di circa 40 musichi: ella suona due concerti ogni settimana.

Ci sono tre teatri che aprono le loro porte, la domenica.