Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #6

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Vi ringrazio di cuore della premura che avete avuto per me di abbonarmi al pane, ma ora vi debbo dire che è meglio di togliermi l’abbonamento perché trovandomi lontano nella Slesia a lavorare in una cava di pietra il pane arriva molto in ritardo e tutto ammuffito, sarebbe meglio che invece del pane se potete qualche valia che avrei più di bisogno e se non potete pazienza; dalla zia Maria ho ricevuto solo una cartolina e una lettera in stampa dal suo segretario:

il quale mi domandava se avevo bisogno cualche cosa io li rispondetti di si ma non mi mandò niente.

Se potesti mandarmi un pacco contenente delle sigarette mi faresti un gran favore.

Sono contento che Nino facci bene io gli auguro di cuore che continui a fare il bravo e così sarà la vostra consolazione e sarà rispettato da tutti perché in una famiglia basta uno che facci a modo suo e che io sebbene ancora giovane di età sono oramai vecchio di esperienza perché nella mia vita ne ho passate tante che mi hanno fatto cambiare modo di agire, e che aspetto che termini questa grande guerra per potere tornarmene tranquillo a casa per potere poi col mio lavoro farmi una posizione e darvi prova della mia perfezione, mi faresti un grande favore di farmi sapere se veramente mi hanno condannato alla fucilazione, fatemelo sapere senza timore se è vero perché a me non me ne importa niente del passo che ho fatto anzi ne sono contento del passo che ho fatto perché vale più la mia vita che tutto l’oro del mondo e un giorno credo non molto lontano ne goderò i frutti non restandomi per il momento altro da dire vi saluto di cuore e ricevete mille baci dal vostro aff.mo figlio Mario un bacio a nome mio al Nino, saluti a tutti i miei amici, cuanti ne sono morti a Da Vittoria (Ragusa) Vittoria 21 Luglio 1916

Mio Stimatissimo Sposo, Ti mando cuesta lettera per dartti notizia della nostra buona salute di tutte in famiglia così pure spediamo sentire dite.

Mio amatissimo Sposo non ti posso splemere di chi moltti scanti abbiamo preso diprò che tu sei pregioniero, che il comando amandato una risposta al marascallo da Vittoria egià in casa nostra avvenuto il marascallo cun carebbinieri, ese anno venuto aprentere tutte menotamente i letteri che tu me ai mandato durante il tempo che sei stato al fronte eanghe cuelle da Palermo, etutte lanno leggiute unaperuna e già nei loro letteri nonge anno trovato niente da malo perché forsi gli anno stato soldati della tua compagnia che te anno fatto cualche infametà, che cianno raporttato come colamente, che tu non ai stato preso pregoniero, tecesei dato tu in tua volonta enonti posso splemere delle guante scante eseccarezzi abbiamo pigliato ecueste lettere selamo venuto apegliare, ai 14 di Maggio ed’ora alla settimana scorsa avvenuto unaltra vollta un garabbiniere, era avvenuto aportare cuesta scagliorata notizzia che me avvenuto addire vostro sposo dove sitrova edio rispontento sitrova pregioniero e loro me aresposto noné pregioniero e disarttori ma adetto alla fine della guerra a Litalia nongi può venire perché venento in a Litalia, à la fecelazzione è in questa parola che me adetto era meglio che me dava una pugnalata al Cuore, mano di dirme questo, perciò mio Stimatissimo Sposo, se riconosce come è il fatto vuoldire che alla fine della guerra fai la volontà didio che ti armovi da dove sei mano giammai che dovessimo provare cuessa amarissima pena nel nostro Cuore, se vuoldire che cuesto che sedice è una buggia perché credo che è una buggia certtamente, cuando poi si termina tutto viene a Litalia come tutti gli altri eti cercchirai le tuoi difese adi grande vampa che tengho nel mio Cuore, ma pazienza dobbiamo far la volontà Di Dio per tutte cueste pene, basta passeremo ale più cari saluti, primo ti abraccio etti bacio io forttamente al mio seno, ti dona mille baci il nostro amato Figlio, ti abbraccia forttamente la nostra cara mama che poveretta pure hà una grande pena nel suo Cuore, puro come me, ti abraccia mio papà inzieme contua sorella Ciccina ti abracciano le miei sorelline ti saluta compare Domenico inzieme contua sorella Vannina, ti salua il zio Francesco è famiglia ti saluta Filippo è famiglia infine ti salutano tutti gli amici e vicini della strada salutiamo tutti in famiglia e Gaetano M.,

salutiamo anghe al scrivente dei loro lettere.