Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #3

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
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Contenuto

Da Theresienstadt (Boemia) A Mendrisio (Svizzera) 16.

7. 1916 Schwarzwasser Miei cari genitori Ieri ricevetti la vostra cartolina in data del 17 giugno e subito mi affretto a rispondervi, io di salute sto bene e così pure spero anche di voi tutti in famiglia.

Vi ringrazio di cuore della premura che avete avuto per me di abbonarmi al pane, ma ora vi debbo dire che è meglio di togliermi l’abbonamento perché trovandomi lontano nella Slesia a lavorare in una cava di pietra il pane arriva molto in ritardo e tutto ammuffito, sarebbe meglio che invece del pane se potete qualche valia che avrei più di bisogno e se non potete pazienza; dalla zia Maria ho ricevuto solo una cartolina e una lettera in stampa dal suo segretario:

il quale mi domandava se avevo bisogno cualche cosa io li rispondetti di si ma non mi mandò niente.

Se potesti mandarmi un pacco contenente delle sigarette mi faresti un gran favore.

Sono contento che Nino facci bene io gli auguro di cuore che continui a fare il bravo e così sarà la vostra consolazione e sarà rispettato da tutti perché in una famiglia basta uno che facci a modo suo e che io sebbene ancora giovane di età sono oramai vecchio di esperienza perché nella mia vita ne ho passate tante che mi hanno fatto cambiare modo di agire, e che aspetto che termini questa grande guerra per potere tornarmene tranquillo a casa per potere poi col mio lavoro farmi una posizione e darvi prova della mia perfezione, mi faresti un grande favore di farmi sapere se veramente mi hanno condannato alla fucilazione, fatemelo sapere senza timore se è vero perché a me non me ne importa niente del passo che ho fatto anzi ne sono contento del passo che ho fatto perché vale più la mia vita che tutto l’oro del mondo e un giorno credo non molto lontano ne goderò i frutti non restandomi per il momento altro da dire vi saluto di cuore e ricevete mille baci dal vostro aff.mo figlio Mario un bacio a nome mio al Nino, saluti a tutti i miei amici, cuanti ne sono morti a Da Vittoria (Ragusa) Vittoria 21 Luglio 1916