Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #19

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
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Contenuto

Mi legarono come ti ò sopra accenato ad un albero mani e piedi e mi ci tennero una notte e un mezzo giorno e poi sorvegliato con due soldati a baionetta in canna, mi sequestrarono il portafoglio ove avevo delle lettere e sopratutto la fotografia della nostra povera madre, non l’è più avuta.

In seguito non se ne parlò più, forse avevano conosciuto il loro giudizio ingiusto ma io non potevo sopportare più oltre quella vita piena di sofferenze e colla prospettiva di perdere da un momento all’altro la vita:

così risolsi il passo decisivo ed arrischiai tutto per tutto un giorno della fine di agosto avevo camminato tutta una notte essendo stato sull’isonzo, ero morto, sfinito sempre sotto il fuoco ove ogni giorno il fucile ed il cannone seminava la morte nelle nostre file: trovai due amici e mi dissero che non ne potevano più ed avevano perduto la speranza di vedere di nuovo i loro figlii, così partimmo verso le 9 di sera col fucile e giberna e camminammo traverso fossi e prati circondati dalla morte ancor più degli italiani che dai Tedeschi traversammo la nostra ultima fila facendo credere che eravamo di servizio e passammo oltre, camminammo ancora finché si arrivò vicino ai Tedeschi così ci fermammo fino al mattino, ed io carponi e strisciando per terra mi avvicinai ai reticolati per assicurarmi se avevo di che fare con italiani, o Tedeschi, ma erano proprio quelli che noi cercavamo; all’aurora innalzammo uno stendardo bianco e cosi fummo accolti, e tutt’ora ci troviamo con loro, però come prigionieri.

Ti saluto aff.te Saluti a Maddalena baci ai tuoi bambini saluta il Padre Tuo fratello Ernesto Da Klagenfurt (Carinzia) A Costermano (Verona) A di 26.

10. 15 Carissimo Padre vi scrivo una seconda cartolina dandovi ancora mie notizie che io mi trovo in Austria e sto Benissimo di Salute ed anche per il resto vi assicuro siamo stati accolti Benissimo come suoi fili e ci danno da manciare e da Bere abbastanza e da fumare agratuitamente Salutandovi di cuore vostro filio e Fretello Modesto L. Saluti a mia Sorella cognato e nipotini Saluti alle familie conoscenti e amici un distinto saluto a Nino e sua familia — Sono ancora in viaggio Da TrentoA Sant’Angelo in Grotte (Isernia) Giugno alle 2 — 1916 Carissimo Padre, Conquesto foglio vengo adarvi notizie di me che di salute mi trovo benissimo e peradesso lasono scampata anche dalle palle e così io voglio sperare anche di voi sempre delle buone notizie che adesso sono quasi 15 - 16 giorni che non ho avuto una notizia di voi dache era a Roveredo della Prov. di Udine.

Caro padre, la prima cosa io domando di voi che tutto questo tempo non socome che non posso avere delle notizie e io voglio che miscrivi spesso cheseno mifai mettere troppo in pensiero.

Caro padre io vidico una cosa ma però non i dovete prendere appunto pasione che per me è meglio chemisono salvato la vita ed è che io e tutto il battaglione del 212° ci siamo voluti dichiarare prigioniero per salvarci la nostra vita che vedevamo che ne perdevamo di molto.