Voci della Grande Guerra

Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #7

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Autore
Professione Autore
EditoreBollati Boringhieri
LuogoTorino
Data2000
Genere TestualeLettere
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot528
N Pagine Pref
N Pagine Txt528
Parti Gold401-520
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Ti scrivo la presente per farti sapere lo stato della mia buona salute, come sempre spero di sentire di te.

Con questa mia vengo ha concludere qualche mio esatto pensiero.

Ora mai non sto più nella nebbia, come un giorno mi lusingavo di tante e tante cose, che brillavano nel mio stupido sentimento, ora visto è provato sono tutti svaniti tutto falli.

Dopo di avere visto con i miei occhi parecchi quadri orribili, sono proprio convinto che i miei piedi non carpesteranno più le vie di Buenos Aires, e i miei occhi non rivedranno più taluni amici che avrei desiderio di vederli e parlagli, di tante e tante cose.

L’unica speranza che anelava nei cuori di milioni e milioni di ragazzi donne e uomini, e sono sicurissimo che non passa un minuto, che questa divina e soave parola, non sia improrata di tutto il mondo intero.

Cioè la parola pace, pace.

Ci scommetterei che sarebbe il giorno che porterebbe la felicità à milioni di donne, che piangono chi per il marito che per il figlio, quante e quante famiglie sedute al focolare piangendo, e i loro figlioletti li domandano, perché piangi ho mamma: