Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #6

Torna alla pagina di ricerca

AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Si può serenamente riguardarla come l’espressione altissima di una volontà e di una coscienza superiori alle passioni, che tormentano gli uomini, che sembrano dominati da una ineluttabile fatalità.

Questa nuova parola del Supremo Gerarca assurge all’importanza di un documento storico insigne; ma non pare destinata a fare la nuova storia.

Il Papa non smentisce la sua logica estrema, che è quella implicita nel cristianesimo e in tutte le religioni, in tutte le filosofie, che ripongono la verità e la giustizia oltre i termini umani, appellandosi disperatamente alla rivelazione divina od a quella, più incerta, della coscienza umana, chiamata a servire una idealità eterna e immutabile, che sfugge ad ogni ricerca e ad ogni controllo.

Il Papa condanna ancora una volta la guerra, la guerra in sè e per sè, allo stesso modo che il cristianesimo nega la vita e la storia riferendosi alla pregiudiziale ascetica e pessimistica del Vangelo.

Viceversa, è il fatto stesso della guerra, la stessa logica della vita, che prescinde dalla regola, di cui il Papa è il supremo custode, per svolgersi secondo le proprie forze autonome.

Il Papa fu il primo ad essere sconfitto dalla guerra, dal momento che nessuna delle idee e delle idealità che dovevano salvaguardare la pace valse a scongiurare l’immane fiagello fratricida.

Come tutte le opere umane, che implicano la tragica esperienza del dolore e del male, questa guerra si svolge contraddicendo a tutte le forme mentali, che invocano un ordine prestabilito e fermo in termini immutabili; contraddice soprattutto al cattolicesimo, che nella guerra non può non vedere l’ultima espressione dell’eresia che, negando Dio e il soprannaturale nel pensiero e nella coscienza, non può ritrovarlo nel mondo.