Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #34

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

La forza indomita di quei nostri giovani d’ogni classe sociale e d’ogni regione d’Italia, che da un anno contrastano virilmente al nemico secolare, dall’Alpi all’Adriatico, l’innaturale, l’ingiusto, l’ingidiosgo — ma che dico insidioso:

- lo strozzatoio confine, assolvendo con martirio inenarrabile il còmpito sublime, che Cavour segnava alle generazioni venture, ha sanato compiutamente tutte le nostre manchevolezze, ha redento per sempre tutte le nostre colpe.

Ricordate il semplice detto commovente del soldato piemontese nelle trincee di Crimea.

Anche ora il vischioso fango sanguigno delle trincee del Carso, fatto più cupo dal sangue di tanti giovani eroi, è come cemento miracoloso, che renderà per i secoli il nostro edificio nazionale, troppo rapidamente e troppo agevolmente costruito, un blocco di granitica solidità.

L’Italia, che il Conte di Cavour aveva sognata, che aveva voluta, che aveva vaticinata sul suo letto di morte, quell’Italia nasce solamente ora.

FRANCESCO RUFFINI.

ento di Cavour, Milano, Treves, 1916.