Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #6

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

I tedeschi dall’Austria e i magiari sentono che, senza l’appoggio della Germania, essi non sarebbero in grado di dominare gli czechi in Boemia e in Moravia, i rumeni in Transilvania, gl’italiani, gli sloveni e i serbo- croati nella zona meridionale e adriatica dell’impero.

La unificazione, anzi il rimescolamento delle truppe austriache e tedesche sotto lo stesso comando militare dato dalla Germania, ha definitivamente introdotto la Casa d’Absburgo nella Confederazione germanica.

E come Bismarck e i suoi successori hauno sempre visto nell’alleanza intima austro-germanica la più indispensabile garenzia della potenza continentale germanica, così per gli avversari della Germania lo smembramento totale della compagine austriaca è la sola garenzia di sicurezza realmente efficace.

Ecco perchè le potenze dell’Intesa, nella storica nota del gennaio passato al Presidente Wilson, hanno dichiarato che il loro programma di guerra consiste nell’ottenere non solo la restituzione di tutti i territori occupati, ma anche la liberazione «degli italiani, degli slavi, dei rumeni, degli czechi-slovacchi, dalla dominazione straniera», cioè il totale smembramento degli Stati di Casa d’Austria, alla quale non rimarrebbero più che i paesi tedeschi dell’Austria e la parte magiara dell’Ungheria.

Se, infatti, la Boemia venisse a costituire con la Moravia e la Slovacchia uno Stato autonomo;

se la Galizia occidentale si unisse alla Polonia, e la Galizia orientale alla Rutenia; e la parte rumena della Bucovina e la Transilvania alla Romania; e i paesi sloveni e serbo-croati alla Serbia, e i territori italiani all’Italia; l’impero degli Absburgo si troverebbe ridotto ai paesi magiari e ai paesi tedeschi dell’Austria.

A questi due ultimi tronconi dell’impero bicipite difficilmente si riuscirà ad impedire che sieno tratti a confederarsi con la Germania dal ricordo delle ambizioni antiche e dal rancore della comune sconfitta.