Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #11

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Si trattava di proteggere con due corpi Milano e Firenze, avanzarsi pel basso Po, per attirare il nemico in campo aperto presso Padova, e nel caso di vittoria, procedere col grosso dell’esercito verso il Danubio, minacciando Vienna, mentre Garibaldi sbarcato in Dalmazia, con 30,000 volontari, sollevava alle spalle dell’Austria slavi ed ungheresi.

«Movete direttamente su Vienna, e scendete a un tempo rella costa orientale dell’Adriatico.

Vi preceda un manifesto che annunzi l’ora dell’emancipazione alle popolazioni aggiogate sotto l’Austria e il Turco, le chiami all’avvenire accennato e offra, base all’insurrezione, l’alleanza italiana.

Additate agli Slavi meridionali Carlopago; Zara, Ragusa, Cattaro, Dulcigno; e dite loro, impossessandovi di quei porti, che li serbate, prezzo dell’insurrezione, per essi....

Il nome di Garibaldi e una parola di libera, potente audace vita italiana, bastano a farvi capi del riordinamento europeo, a schiudere alla patria nostra un avvenire più grande delle due grandi epoche che costituiscono il vostro passato....

Come Ercole in culla, l’Italia può soffocare in sul nascere, con una mossa ardita, i due serpenti che agghiacciano il core d’Europa: la conquista rappresentata dall’Impero d’Austria e il fatalismo rappresentato dal Turco».

Il disegno audace accendeva in Garibaldi l’eroico entusiasmo di liberatore di popoli, e così ne parla nelle sue memorie (epoca IV, c. II, pag. 409):